giovedì 13 gennaio 2011

ALTRI RACCONTI 2

CREPE

“Costruire, li ? No, neanche per sogno” “Ristrutturare ? Inutile” Ci guardiamo per un po’, o meglio noi lo guardiamo e lui rimane li’ con quell’espressione divertita in volto, gli occhi che non guardano propriamente nella nostra direzione, ma nemmeno altrove. Sta prendendo la rincorsa. Il sorriso si gonfia, ma conserva ancora un po’ della commiserazione iniziale. Autentica, magari. “Ma li leggete i giornali?” Chiede, e sorrido anch’io perche’ fra quel cumulo di progetti, faldoni, cartine e mappe catastali, vedo spuntare “La Gazzetta dello Sport”. “Si, si, anche i telegiornali, ne hanno parlato anche loro. Certo non approfonditamente, per ora” . “Inutile, un terreno condannato, da lasciar perdere e basta”. Mi impegno, mentre prende fiato. Cerco di decifrare la sua mimica, aldila’ di quello che dice. Elenco le varie magagne che puo’ nascondere un fazzoletto di terra apparentemente solido, che si direbbe immerso in un contesto ancora relativamente salubre. Penso alle malinconiche notizie legate all’inquinamento. Ripenso ai temi che gia’ trent’anni fa proponevano a scuola sull’argomento. Contaminazione delle falde acquifere. Dispersione di materiale contaminato. Valuto anche possibilita’ piu’ remote, ma non meno drammatiche. Precarieta’ di tipo geologico. Propensioni telluriche.  Glielo chiedo, alla fine., con ferma cortesia. “Sia chiaro, per favore, dobbiamo ben regolarci in qualche modo”  Ci pensa un attimo,   “La crepa…”  fa poi. “Certo non ancora una notizia da prima pagina…ma ne ha parlato anche il foglio locale. Un solo articolo, pero’ la questione gira da un po’per il paese”. Tace qualche secondo e si assicura di aver trattenuto l’ombra del sorriso originario, prima di riprendere. “Il punto e’ che  nessuno sa che pesci prendere. E’iniziato un anno fa. No, no nessun evento sismico, nessuna scossa. Se ne sono accorti  al mattino. Una strada statale ad un trecento chilometri da qui, si, si , vicino al mare. Nell’immediato sembrava fosse un problema di asfalto. Magari! Nossignore, si trattava di una faglia, e bella profonda”. “Pochi centimetri al giorno, nessuna fretta. Ma si e’ gia’ mangiata un bel po’ di cose, da allora. Qualche centinaio di case, scuole, diverse officine, piloni, tralicci  e  strade. Certo che li hanno chiamati, e fior di esperti, anche. Fatte le perizie tecniche, consultati  gli  specialisti. Niente da fare. Ipotesi, possibili soluzioni, un tentativo con l’esplosivo, senza esito Pare che per ora l’unica soluzione sia farsi da parte” “ Cosa dicono….? Eh, tante cose, dicono, tutta teoria, pero’” “ Se si fermera’? Spontaneamente no, non credo. Ma e’ lenta, lentissima, c’e’ tutto il tempo, sapete?. Basta non farsi prendere dal panico. E’ sufficiente regolarsi, organizzarsi, spostarsi, non averci a che fare, e se proprio non punta verso di noi, ignorarla. Oppure prendere la propria roba ed andarsene. Lasciar perdere, emigrare, senza  affanni e rimpianti.” Poi, di fronte alle nostre espressioni interrogative e desolate aggiunge: “Ma come ho detto cammina lentamente, procede  senza fretta, per ora. E ci lascia tempo.Ci lascia tutto il tempo.


 MANGIATE DI PESCE

I colleghi non mangiano mai il pesce. Si fanno delle mangiate di pesce. Gli hanno portato di tutto, gli hanno servito gli astici extra conto, li hanno riempiti di cozze e ricci di mare. Due gamberoni giganteschi. Il primo erano due piatti enormi di linguine, sai con i frutti di mare, fatti al momento. Scoppiavano. L'amaro era offerto dai gestori. Resti zitto ed ammicchi. Poi li immagini questi posti anonimi, sfigati e neanche tanto numerosi, che costellano queste pianure malinconiche, li vedi alcuni di questi pesci tratti dai locali rigagnoli,  impestati e fetidi, il cuoco egiziano, gli arredi sporchi ed approssimativi, il salone con i quadri tristi che riproducono pesci e persone e mercati di pesce. E pesce. Mangiate di pesce.

GIUSTIZIA

Da quando il secondo comma dell’art.834 ha modificato sanzioni e tipo di procedibilita’ del reato gia’ previsto dall’art 981, come modificato dal Decreto Legislativo 445/89, limitatamente alle voci “colposamente” ed “in buona fede”,al tempo stesso mantenendo le aggravanti elencate nel dispositivo di attuazione che ne precisa i termini (vedi pero’ le esclusioni del tutto speciali eminentemente contenute nel Decreto Presidenziale 678, trasformato in Legge 456 nell’anno in corso), fatto salvo quanto disciplinato dalla c.d. Legge Rossi (poco importa a quale scuola interpretativa ci si riferisca nell’orientarsi in merito al concetto di “presumibile indegnita’”) e dalla legge quadro che e’ intervenuta a comprenderne i precetti, anche se improntata ad un inedito approccio alla materia in esame,
La gente e’ smarrita.

Nessun commento:

Posta un commento