martedì 11 gennaio 2011

RACCONTI 8

SPIACENTE

Spiacente di turbare la tranquillita’ della tua serata libera. Spiacente di importunarti proprio ora, mentre ti interroghi se esistano parole per definire le sfumature di un cielo come questo, disteso placido e rassicurante sulle nostre teste. Questa serata di primavera in cui si e’ sommessamente riversato il pomeriggio,questo crepuscolo da capogiro che ti fa desiderare di trovarti in alto, lassu’, a contemplare l’esistente. O in riva al mare. O a divagarti in un quasi tramonto eterno, spostandoti da una collina ad un locale, bevendo vino buono ed afferrando i morbidi fianche che ti offre la vita, fino a baciarla.. Stasera. Rammaricato di dover fare il guastafeste, di scuoterti dalla tua contemplazione estatica delle prime stelle che si affacciano su di un azzurro che e’ quasi, a tratti, ancora quello del giorno. Spiacente di lasciarti con il tuo bicchiere di birra levato a mezz’aria, con il tuo chiederti se occorra una leggera brezza per rendere questi istanti perfetti. Spiacente, davvero, di dovertelo ricordare.

VOGLIO IL MIO SPAZIO.

L’hai sempre saputo che sono un tipo particolare. Lo sostieni anche, in modo faceto, quando siamo in mezzo agli amici. Lo conosci il mio interesse per le cose inusuali (tu le chiami strane). La mia necessita’ di disporre di cose particolari. Come il cibo del quale mi nutro, che tu trovi repellente, i vapori che inalo, dai quali fuggi. Allora e pero’, ti prego, lasciami la mia individualita’, i miei interessi. Non opporti piu’ di tanto al mio essere malinconico. E in queste sere d’estate lascia che me ne stia qualche volta per i fatti miei, fuori dalla villa, all’aria aperta. In mezzo ai campi magari. O nel casotto degli attrezzi. A trafficare con la radio. A collegarmi col mio  lontano pianeta..

Nessun commento:

Posta un commento